Dopo il coronavirus

La pandemia sta riportando in voga le fantasie sul mondo che sarà, dopo la crisi

Primissimo piano del volto della Gioconda con una mascherina sanitaria

Negli ultimi tempi vi è un fiorire di previsioni su ciò che succederà quando la pandemia sarà passata. Su ciò che la gente farà, su ciò che la pandemia ci avrà insegnato, su come saremo.

Come saremo.

È questa la parte che mi interessa.

Se ne sente di ogni. Senza aver pretesa di far poesia, metto giù pensieri e sensazioni.

La pandemia ci trasformerà

Saremo più attenti agli altri.

Saremo più generosi e solidali.

Saremo che ci daremo alla pazza gioia e dimenticheremo tutto.

Saremo che recupereremo i valori di una volta.

Saremo che impareremo a valutare le conseguenze delle nostre azioni.

Saremo che diventeremo consci dell'importanza della conoscenza scientifica.

Saremo che sapremo che una società evoluta non può vivere solo nel presente, ma che deve anche pianificare gli scenari di emergenza.

Saremo che avremo capito che di fronte all’emergenza la cosa fondamentale non è ognuno per sé, ma ognuno per tutti.

Saremo che la colpa è di quelli attaccati alla poltrona.

Saremo che politici ed imprenditori sono tutti mafiosi.

Saremo che non cambierà nulla e saremo stronzi ed egoisti come ora.

Come saremo dopo la pandemia?

Io non so come saremo dopo la pandemia.

O, meglio, lo so.

So che saremo esattamente come vorremo essere.

Saremo come decideremo di essere.

È questa la cosa importante.

Che ognuno di noi ha il potere di decidere come essere, e che è un potere individuale. Nessuno può cambiare gli altri: non per decreto, non per costrizione, non con i consigli e neppure con l’esempio. Non funziona.

Ognuno sceglie come essere, continuamente e costantemente, con tutte le piccole scelte e le decisioni quotidiane. Nelle piccole e nelle grandi cose.

E ognuno lo sceglie anche se non lo fa coscientemente.

Scelgo se guardare l’altro con comprensione o con diffidenza.

Scelgo se chiedere il rispetto dei miei diritti o se fare il furbo perché così fan tutti.

Scelgo se essere onesto anche se nessuno mi vede.

Scelgo se dedicare il mio tempo a fare le cose o se costruire relazioni.

Perché dico queste cose?

Dico queste cose perché a volte ho l’impressione che a volte ci dimentichiamo che la nostra vita appartiene a ognuno di noi e che ognuno può viverla nel modo che desidera viverla.

Nessuno ha il potere sulle cose che accadono. Ma ognuno ha il potere su come reagisce alle cose che accadono.

Ora. Adesso.

Ed è su questi mattoni che ognuno di noi costruisce la sua casa del futuro.

Con quale autorità dico queste cose?

Sono counselor analitico-transazionale, diplomato presso la Scuola Superiore di Counseling “Eric Berne” di Milano.

Ma questo diploma serve solo a farmi bello con chi ha bisogno di certificazioni.

La verità è che ho una buona esperienza di vita. Questo è un modo elegante per dire che la maggior parte del mio tempo su questa terra se n’è già andato. Perciò, il tempo è per me sempre più prezioso e vorrei gridare dai tetti che l’unica cosa che ti tiene la mano in ogni istante della tua esistenza sono le relazione umane significative.

Credo che questa sia una di quelle cose che ognuno debba sperimentare da sé. Tuttavia, ci sono cose che giova ricordare.


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