Shotwell: un archivio fotografico per Linux

Raccogliere, ordinare e classificare tutte le tue fotografie è un lavoro per Shotwell. Qui trovi i trucchi per usarlo meglio

Vecchio album fotografico

Era da tempo che accarezzavo l'idea di mettere ordine tra le mie foto.

La mia veneranda età è tale da permettermi di possedere antiche foto familiari non solo ancora analogiche su carta, ma addirittura in bianco e nero; alcune di queste foto sono raccolte in album, mentre altre sono conservate dentro un'enorme scatola di cartone, senza alcun ordine. Per le foto digitali va meglio: sono memorizzate sul mio server, suddivise quasi tutte (è un quasi molto grosso) in cartelle secondo la sessione di scatto.

Tuttavia niente era catalogato. Perciò, quando dovevo cercare una determinata foto, perdevo sempre un mucchio di tempo.

Poi ho scoperto Shotwell, il gestore di foto predefinito in Ubuntu (ma non solo in Ubuntu). In realtà non si è trattata di una vera scoperta, perché ne conoscevo già l'esistenza. Si è trattato del raggiungimento della consapevolezza sulle potenzialità di questo strumento e di quanto mi può rendere più semplice la vita, sia personale sia lavorativa.

Il sito di Shotwell è all’interno di quello di GNOME; lo puoi raggiungere alla pagina https://wiki.gnome.org/Apps/Shotwell. Da qui puoi arrivare facilmente alla documentazione, alle FAQ e ad altre risorse.

Per operare efficacemente con Shotwell ti consiglio di:

  • leggere il manuale
  • leggere le FAQ
  • esplorare le preferenze del programma.

In questo modo sarai in grado di partire con le informazioni di base più ampie.

In questo articolo riporto invece nozioni e trucchi che

  • o non sono presenti nella documentazione
  • oppure non sono spiegati così chiaramente come avrei voluto.

Ho ritenuto utile scrivere questo articolo perché il funzionamento di Shotwell è a volte misterioso e controintuitivo, almeno agli occhi di un profano. Una volta capita la modalità operativa, tutto risulta lineare, ma a me ci è voluto un po’.

Le funzioni di Shotwell

Shotwell è un programma estremamente ricco, le cui funzioni spaziano dalla semplice visualizzazione delle foto al loro miglioramento, dalla creazione di slideshow alla rotazione e al ritaglio. Tuttavia io mi voglio concentrare qui sulle funzioni di archiviazione:

  • acquisizione delle foto da fotocamera o da disco
  • assegnazione di una o più etichette alle foto, mediante tag personalizzati
  • valutazione delle foto (da una a cinque stelle)
  • assegnazione e modifica del titolo di ogni foto
  • assegnazione e modifica di un commento a ogni foto
  • ricerca veloce e potente.

Erano soprattutto queste le funzioni che cercavo, oltre a quella di gestire i file raw. A proposito: se hai una fotocamera in grado di salvare in formato grezzo, impostala per usare il formato raw. Il formato raw occupa molto più posto, ma ti permette ritocchi in postproduzione impensabili con un formato JPEG.

Shotwell è un database

La prima cosa che dovrai avere sempre ben chiara è che Shotwell fondamentalmente non è un programma di grafica, ma un database.

Per ogni foto che importi nella libreria di Shotwell, il programma crea un record in cui sono riportati tutti i dati della foto. Il database si trova nella cartella ~/.local/share/shotwell, mentre la libreria si trova nella cartella di sistema delle immagini. In Ubuntu è ~/Immagini. La cartella del database non dovrebbe mai essere toccata, ma puoi definire qualunque cartella come quella della libreria: lo fai dalle preferenze di Shotwell.

Il fatto che Shotwell sia fondamentalmente un database locale è ciò che lo rende estremamente veloce nelle operazioni di ricerca e di catalogazione.

Ma la catalogazione non esaurisce lo scopo del database. Shotwell è un programma non distruttivo: ciò significa che qualunque modifica eseguita sulla foto non viene apportata al file originale, ma viene registrata nel database. Ogni volta che visualizzi la foto, Shotwell riporta al volo le modifiche registrate, mantenendo intatto il file originale. Se hai apportato modifiche, puoi comunque vedere lo stato originale della fotografia tenendo premuto il tasto Maiusc.

A parziale smentita di quanto affermato sopra, vi è un caso che prevede la modifica del file originale. Puoi impostare Shotwell affinché scriva le modifiche dei metadati (giudizio, tag eccetera) direttamente nel file. In questo caso, il file originale viene effettivamente modificato.

File raw e file di servizio

Come dicevo, Shotwell è in grado di gestire i file raw. Tuttavia per ogni file grezzo crea una copia JPEG, che serve per la memorizzazione dei metadati e (presumo) anche per la visualizzazione dell’anteprima.

Questi file JPEG di servizio non vengono mostrati nell’elenco delle foto, ma sono comunque registrati nella libreria. Non ti stupire perciò se nel file manager trovi doppioni che non ti spieghi.

Sembra che ai nomi dei file di servizio venga aggiunto il suffisso _embedded o il suffisso _shotwell. Non ho capito la ragione per questa differenza e, per la mia sanità mentale, ho deciso di non indagare. Tuttavia, se tu conosci il motivo della discrepanza, dimmelo nei commenti: sarà utile per me e per chi leggerà l’articolo.

Evitare di incasinare la libreria e il database

Purtroppo è molto facile incasinare la libreria e il database: basta procedere in scioltezza. Ti invito perciò a considerare con attenzione le ripercussioni di alcune impostazioni e di alcune azioni.

Importazione automatica

Nelle preferenze di Shotwell c’è la casella Controllare la presenza di nuovi file nella cartella della libreria.

Le opzioni delle preferenze di ShotwellClicca per ingrandire

Questa casella, se selezionata, fa sì che sia sufficiente portare nuovi file nella cartella della libreria per far sì che Shotwell li importi nella libreria stessa, memorizzandoli nel database.

Può sembrare una funzione molto comoda e, in effetti è così. Ma può rivelarsi anche molto pericolosa, soprattutto se si accede alla stessa cartella (posta in rete) da un altro computer. A questo proposito, ti rimando al paragrafo Nessuna condivisione.

Per evitare qualunque rischio, ti consiglio di non selezionare la casella Controllare la presenza di nuovi file nella cartella della libreria e di importare i nuovi file mediante la procedura canonica.

A proposito di importazione: quando importi i file da disco, hai la possibilità di scegliere di copiare i file nella cartella della libreria o semplicemente di indicizzarli pur lasciandoli nella cartella d’origine.

Io ti consiglio vivamente di copiarli nella libreria. In questo modo:

  • sei certo che i file nella cartella sono sicuramente indicizzati
  • puoi mantenere i file originali come copie di backup o puoi anche cancellarli.

Nessuna condivisione

Sarebbe molto comodo poter sistemare la cartella della libreria su un server di rete e poi gestire le foto da più computer. In realtà, è possibile indicare una cartella condivisa (se mappata) come cartella della libreria, ma tale procedura è ufficialmente sconsigliata dagli sviluppatori.

Il fatto è che ogni computer che accede alle foto crea i suoi file di servizio dei file raw. La prossima volta che un computer diverso accede alla cartella trova i nuovi file e, se è attiva la casella Controllare la presenza di nuovi file nella cartella della libreria, importa i nuovi file come se fossero immagini JPEG originali.

Ma anche se la funzione Controllare la presenza di nuovi file nella cartella della libreria non è attiva, ben presto ci sarebbero tonnellate di copie inutili.

L’impossibilità di operare in ambiente condiviso è il vero grande limite di Shotwell.

Impossibile eliminare i file di servizio indicizzati

Se per qualunque motivo sono stati indicizzati file di servizio (cioè, ricordo, versioni JPEG di file raw), per eliminarli devi usare una procedura un po’ lunga.

Se infatti li cancelli dalla cartella del file manager, Showell li ricrea immediatamente o al riavvio.

Devi invece operare dall’interno di Shotwell.

  1. Seleziona il file da eliminare
  2. Impartisci il comando Modifica → Rimuovi dalla libreria
  3. Scegli poi Remove and Trash File.

Questioni di date

Per impostazione predefinita (che può essere cambiata nelle preferenze), le foto vengono memorizzate in sottocartelle strutturate in Anno/Mese/Giorno.

Queste date si riferiscono però alla creazione del file, non alla data dell’avvenimento. Nel caso di foto digitali, la data della creazione è la stessa della data dell’avvenimento, poiché la data viene memorizzata automaticamente nel metadati della foto; ma nel caso di foto cartacee che sono state digitalizzate allo scanner, la data memorizzata è quella della scansione.

È importante tenere presente questo fatto.

Per impostare la data corretta nel file di una foto scandita, devi selezionarla e impartire il comando Foto → Adjust Date and Time (o, più semplicemente, premere F4). In questo modo, modifichi la data dell’avvenimento.

Le date degli avvenimenti sono contrassegnate come Eventi. Nel pannello di sinistra sono visibili tutti gli eventi memorizzati.

Di solito, quando assegni la data dell’avvenimento a una foto scandita, la foto viene spostata automaticamente alla data dell’evento corretta. Tuttavia ciò può non avvenire se la data dell’evento era già stata assegnata e l’hai solo modificata, o magari per qualche altro imperscrutabile motivo.

Per spostare una foto nella data dell’evento corretta devi usare la procedura giusta:

  • se la data dell’evento corretta esiste già, trascina il file sulla posizione giusta
  • se la data dell’evento non esiste ancora, seleziona la foto e impartisci il comando Eventi → Nuovo evento.

Consigli finali

Per concludere, un paio di consigli che ti offro dopo aver usato Shotwell per qualche tempo.

Usa tutti i sistemi di catalogazione

All’inizio è forse fondamentale usare solo i tag e le date dell’evento, ma con il tempo scoprirai che anche i titoli, la valutazione e i commenti sono strumenti importanti che ti aiutano a gestire velocemente il tuo archivio fotografico.

Non farti prendere dall’ansia di inserire subito tutti i dati in migliaia di foto: puoi farlo un po’ per volta. Soprattutto, fallo per ogni nuova foto che scatti.

Un database snello e di valore

Mantieni il database più pulito possibile, evitando anche di affollare la libreria con foto inutili. Ad esempio, elimina ancor prima di importarle tutte le foto difettose o doppie, a meno che anche quelle difettate o doppie non abbiano un’utilità evidente.

Se è solo per fare numero o perché hai difficoltà a separarti da qualcosa che hai creato tu, ti invito proprio a farti coraggio e ad eliminare ciò che andrebbe eliminato. La tua libreria fotografica sarà più snella e di maggior valore.

Una risorsa in Rete

Oltre alle risorse istituzionali di Shotwell e ai forum, mi sono imbattuto nella pagina di it-swarm.it dedicata a Shotwell. Non ho ben capito di che sito si tratti, ma ci sono cose interessanti in italiano.

Aggiornamento!

Ho scritto un articolo riguardo al fatto che, al posto del commento delle foto, appare improvvisamente la dicitura binary comment. Se vuoi sapere come aggirare questo baco, leggi Shotwell: 'binary comment' sostituisce il commento.

 

 

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