Tolo Tolo: Checco Zalone invecchia, per fortuna!
Sono uscito dalla sala pensando che Tolo Tolo rappresenti il passaggio alla maturità per Luca Medici. È sempre lui, ma più consapevole
Sono appena tornato dal cinema, perciò non sto scrivendo a mente fredda. Anzi, le sensazioni sono ancora molto vive.
Se vuoi, puoi guardare il trailer ufficiale di Tolo Tolo cliccando sull'immagine sottostante. Finto spoiler: le scene mostrate nel trailer NON ci sono nel film.
Tolo Tolo contiene cose che non sono cambiate rispetto ai film precedenti di Checco Zalone e cose che invece si sono trasformate.
Le cose che non sono cambiate:
- il gusto di dissacrare e di prendere per i fondelli
- il ruolo che si ritaglia, cioè quello dell'ignorante sprovveduto che si crede furbo
- una colonna sonora fatta di un misto di musiche originali e di vecchi successi riconoscibili
Le cose che sono cambiate:
- la cura nella costruzione del film: Tolo Tolo è molto più costruito e rifinito
- l'insieme di regia, di fotografia e di montaggio è di un livello superiore rispetto ai film precedenti.
Però, ti avviso: questi sono solo i miei giudizi da appassionato incompetente. Perciò, ignorali tranquillamente e vai a vedere il film.
Tolo Tolo: un film che fa paura
Mi rendo conto che mi permea una sensazione che mi ha impedito di godermi appieno il film.
È la paura.
Mi sorprendo a constatare che ho paura che il film venga strumentalizzato, in quest'era di hater sociali.
Di per sé, il film si presta benissimo. Si presta sia a dare fiato a chi vede nei migranti l'origine di tutti i mali e sogna una politica di tolleranza zero sia a dare invece corda a chi taccia di razzismo chiunque non capisce che siamo tutti fratelli.
E se hai avuto da ridire sul mio capoverso precedente, vuol dire che ho centrato il modo di far capire qual è il rischio che il film corre nel proporsi al pubblico.
Perciò, pur sapendo benissimo di correre il rischio di fare il pedante, ti rivolgo una raccomandazione: guarda il film senza aspettative, né pregiudizi, né censure.
Lasciati trasportare dal racconto, a volte cialtronesco e sempre sopra le righe, cercando di goderti l'estrema stupidità di Checco.
Se ti fa comodo, metto giù in bella le regole per guardare questo film.
Le regole per guardare Tolo Tolo
Per evitare di avvelenarti il sangue, ti consiglio di seguire tre semplici regole quando guardi Tolo Tolo.
- Non cercare di individuare messaggi nascosti o palesi: goditi l'irrazionale.
- Non dare giudizi ai personaggi del film: vivono in un universo caotico.
- Tieni sempre separata la politica dallo spettacolo: a causa del tema trattato, l'incarognimento politico è sempre a un passo; ma è la politica stessa a dare spettacolo, non il film di Zalone.
Vietato ai minori di 70 anni
Ho osservato il pubblico: era tutto composto da adulti (diciamo dai 40 anni in su), non so se a causa dell'ora (era lo spettacolo delle 14.50 del 1o gennaio). La domanda sorge spontanea: ma Checco Zalone si rivolge alla terza età? A giudicare dalle canzoni scelte per la colonna sonora, sì: alcune sono canzoni che canticchiava mia mamma, ma in genere si tratta di canzoni che probabilmente i trentenni non hanno mai neanche sentito nominare.
Anche il cameo con protagonista Niki Vendola sembrava un frammento di un documentario di Discovery Channel...
Onestamente, non so come interpretare questo fatto, perciò lo segnalo e basta.
Perché Tolo Tolo?
Perché il film si intitola Tolo Tolo? Che significa? Per scelta, non leggo mai le recensioni o le interviste prima di vedere un film, perciò non so se il mistero è stato svelato.
Magari il motivo del titolo è già nel film e a me è sfuggito... Comunque, se lo sai dimmelo mandandomi un commento.
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