Samuel Stern 21: Il demone che cadde sulla terra
Il Rosso è alla vigilia di cambiamenti importanti, anche se lui ancora non lo sa. Io sto appena digerendo il primo albo dei quattro che fanno da spartiacque tra prima e dopo… Ecco le mie impressioni e, soprattutto, un nuovo concorso: Trova gli autori!
Come annunciato da BUGS Comics, con questo numero inizia una serie di avvenimenti che avrà ripercussioni importanti su Samuel Stern, inteso sia come personaggio sia come serie.
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Questa serie di avvenimenti durerà complessivamente per quattro numeri, chiudendosi proprio con il numero 24: quello che segna il secondo compleanno della collana.
A oggi, non è possibile ancora sapere quali cambiamenti si verificheranno, perché Il demone che cadde sulla terra è poco più di un prologo.
Io mi sono tenuto accuratamente alla larga da qualunque anticipazione, perché sono convinto che le opere vadano godute (e giudicate) solo in base alle opere stesse e non ai rumors né alle chicche per appassionati centellinate sui social o su strumenti del genere.
Perciò ti dico sinceramente è questa storia è secondo me un ottimo prologo, ma solo un prologo.
Ciò ha inevitabilmente punti di forza e debolezze.
Il demone che cadde sulla terra: i punti di forza
Tra i punti di forza io inserisco il fatto che si percepisce benissimo che il respiro di questa storia è molto più ampio delle 94 tavole disegnate.
E che, oltretutto, la storia è strutturata bene: mi sono ritrovato due o tre volte a domandarmi curioso come sarebbe andata a finire la faccenda. Questo trasformarmi in un povero aficionado di soap opera è un segno inequivocabile che sia i personaggi sia la storia riescono a far presa.
Per quanto riguarda specificamente me, mi strapperei il cuore per sapere che cosa ha dovuto passare Samuel con Madison e Lily, per conoscere le vicende che lo hanno portato ad essere chi è. Madison è per me un personaggio strano: praticamente non si è mai vista (se non in qualche raro e brevissimo flashback), ma intuisco in lei una certa grandezza e un enorme dolore. Probabilmente mi sto facendo la storia da me, immaginandomi chissà quali cose… Ma questa è la sensazione che ho e che mi lascia apprensione e tristezza.
E, se proprio vogliamo giocare a Immaginiamo il mondo di Samuel Stern, allora giochiamo fino in fondo. Se Madison è il passato fatto di grandezza e di dolore, Lily è il riscatto che, in un futuro più o meno prossimo, darà un senso positivo a quel dolore.
Ripeto: non so nulla del futuro editoriale di Samuel Stern, se non che gli autori stanno lavorando adesso al numero 7832 (o giù di lì 😂), perciò quel che ho detto sono davvero solo fantasie mie. Ma è un gioco, in cui tutto è permesso.
Mi interessa meno l’impianto che ha a che fare con Legione e con la demonologia sterniana. È un argomento che riguarda l’avventura, ma che a me interessa molto meno di quanto mi interessano le persone. Tuttavia mi sembra chiaro che anche sotto questo aspetto molte cose cambieranno e che i demoni che hanno accompagnato Samuel dovranno essere guardati in una prospettiva nuova.
Il demone che cadde sulla terra: le debolezze
Se il fatto di essere un prologo fa intravvedere un futuro carico di promesse e di novità, d’altro canto il presente rimane un po’ poverello.
Io sono uno di quelli che, chiusa la quarta di copertina, vogliono avere la sensazione che i fatti si siano compiuti e che nulla sia rimasto aperto.
Certo, l’avventura del numero 21 si è conclusa; ma è chiaro che la storia non finisce qui. E così resta la sensazione aver speso tempo e soldi per qualcosa che non so come gestire, perché nulla si è chiarito.
Sarebbe stato meglio, a mio modesto avviso, concludere la storia con la dicitura Continua anziché con la classica Fine dell’episodio. Credo che sarebbe stato più coerente con la realtà del racconto. Mi rendo conto che, non conoscendo il contenuto dei prossimi numeri, sto correndo il rischio di dire una stupidaggine epica… Ma che mi può succedere di male?
La sceneggiatura e i disegni
Lasciami ripetere ciò che ho già detto più volte riguardo alla sceneggiatura di Samuel Stern: secondo me è fatta veramente bene.
Ci sono alcuni aspetti specifici che mi fanno apprezzare il lavoro degli sceneggiatori:
- la struttura del racconto è ben equilibrata, senza parti noiose né parti che scorrono troppo in fretta
- la scansione delle tavole è fatta in modo da mantenere desta l’attenzione del lettore, con il climax che cresce verso l’ultima vignetta e che ti spinge a voltare pagina
- è facile trovare, nella tavola, il punto focale che richiama l’attenzione
- alcune soluzioni grafiche sono davvero apprezzabili, almeno ai miei occhi; onestamente non so se queste soluzioni siano dovute alle indicazioni dello sceneggiatore o alla creatività del disegnatore, ma sono contento che ci siano.
A proposito di queste soluzioni, ti propongo quelle che, in questo numero, mi hanno colpito di più.
Innanzi tutto, è ormai diventato tradizionale in Samuel Stern l’uso di tecniche di disegno diverse per rappresentare azioni che si svolgono nel passato o in dimensioni oniriche (o pseudo tali). Anche questo numero non fa eccezione.
Sono effetti grafici per me gradevoli, che facilitano la comprensione degli svolgimenti e che impreziosiscono le tavole.
Anche l’uso della tavola doppia è un effetto che mi colpisce e che apprezzo.
In questo caso, è addirittura spiazzante, perché la scansione delle vignette non è speculare ma, anzi, è addirittura sbilanciata. Ciò rende la tavola doppia un piccolo gioiellino, che su carta non credo sia apprezzabile appieno (a causa della presenza della brossura) ma che puoi godere in tutto il suo splendore grazie a questa recensione. Il montaggio della tavola doppia è mio. Quanto sei fortunato a leggere questo articolo!
Sia lode agli autori
Finora ho parlato della storia, ma senza dare a Cesare ciò che è di Cesare. È ora di farlo.
I testi e la sceneggiatura sono dell’ormai solido triunvirato composto da Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli e Marco Savegnago. Un triunvirato che mi sento ormai di definire una garanzia di qualità.
I disegni sono invece opera di Luigi Zagaria. Non so se l’hai capito, ma ho apprezzato tanto il suo lavoro. È pulito, solido, vario, coerente. Mi piace proprio. Forse potrebbe dare un po’ di profondità in più ai neri, che a volte sono forse un po’ piatti. Ma questa mia considerazione appartiene al brufolo di cui ho parlato all’inizio.
Un concorso straordinario!
Per glorificare ancora di più gli autori, ho ideato un concorso epico.
Guarda l’immagine qua sotto, che è tratta dalla copertina di questo numero.
A proposito: è una copertina molto bella, che si pone diretta nel numero delle mie preferite. Ultimamente, anche questo giudizio sta diventando un tormentone…
Comunque, torniamo al concorso. Forse non ti sei accorto che in questa immagine compaiono tutti e quattro gli autori. Ebbene, ti sfido a trovarli tutti.
Per comunicarmi la tua soluzione puoi usare due modi:
- mandare un commento a questo articolo (vedi il modulo a fondo pagina)
- mandare un commento a uno dei miei post su Facebook che promuovono il concorso.
La soluzione ufficiale sarà pubblicata qui il 10 agosto 2021.
Il primo che individua esattamente la posizione di tutti e quattro gli autori vince il titolo di Brufolo sull’ano 2021 – Menzione speciale. C’è da esserne più che orgogliosi.
Ecco la soluzione del concorso!
I nomi degli autori sono riportati sui dorsi di quattro libri.
La figura sottostante ti svela dove sono.
Nota che il nome di Luigi Zagaria è scritto al contrario, visto che compare nello specchio.
Il primo ad individuare esattamente tutti e quattro gli autori è stato Gabriele, che può perciò fregiarsi del titolo di Brufolo sull’ano 2021 – Menzione speciale. Complimenti!
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