Samuel Stern 7: L'agenzia. La recensione
Con il numero 7, l'universo di Samuel Sterne si delinea ancora di più. E lo fa con una storia intrigante, a metà tra l'ironico e il puro horror
Per il secondo mese consecutivo, l'ufficio stampa di Bugs Comics mi ha mandato in anteprima il PDF del numero in uscita. Siccome soffro di compiacenza congenita (a un livello tale da rendere ricco il mio psicoterapeuta), mi sento obbligato a parlarne.
Ma il fatto che io stia scrivendo queste righe è frutto di una fortunata circostanza: senza questa fortunata circostanza non avrei avuto tempo per Samuel Stern. Anche perché l'anticipo con cui ricevo il materiale è davvero breve e non sempre ho la possibilità di recensirlo in tempi accettabili (cioè prima che ne abbia parlato anche il gatto dell'amico).
Però godiamoci il momento e lasciami parlare di Samuel Stern.
L'universo si evolve
Uno dei tratti distintivi di questa storia è che, con sussurri e accenni, delinea sempre meglio l'universo di Samuel Stern.
Non ti voglio togliere il piacere di scoprire gli indizi, perciò ripeto solo il mio apprezzamento: mi piace il fatto che quello di Samuel Stern sia un universo in evoluzione.
All'interno di questo universo in evoluzione, non so bene come catalogare questa storia intitolata L'Agenzia.
Prima di tutto: l'Agenzia sarà una presenza ricorrente tra le pagine di Samuel Stern? Da come si è presentata, tutto farebbe pensare di sì. Certo che il primo incontro con Samuel non è andato troppo bene: dapprima il nostro eroe li prende per i fondelli, poi rifiuta la loro proposta e infine chiarisce il proprio punto di vista prendendo a cazzotti l'agente.
Se fossimo nella vita vera sarebbe l'inizio di una grande amicizia, ma visto che siamo in un fumetto è anche possibile che sia il punto di origine di un odio profondo. O magari di niente: solo una sveltina.
Non so bene neppure definire il tono della storia. Sicuramente horror e più horror delle precedenti (secondo me). Ma godo come un riccio nel constatare come proprio quando meno te lo aspetti salti fuori la battuta ironica o addirittura sarcastica. Può essere una vera e propria battuta o anche un paradosso ironico affidato ai disegni.
E, a proposito di disegni...
Persone che cambiano faccia
Un'altra cosa che mi piace è vedere come ogni disegnatore dia una propria interpretazione dei personaggi e dell'ambiente.
Da una parte, ci perde un po' la serializzazione, ma dall'altra ne guadagna l'originalità e la spontaneità.
I disegni del numero 7 sono di Paolo Antiga, mentre i testi sono di Massimiliano Filadoro, Gianmarco Fumasoli e Marco Savegnago: a tutti loro va il mio ringraziamento per aver confezionato una storia godibile (e, come ho già detto, intrigante).
Una copertina in due versioni
Bugs Comics non deve navigare in buone acque se la metà della tiratura di Samuel Stern è uscita con la copertina tutta bianca... Clicca sulle immagini per aprire la galleria.
Il fatto di aver finito i soldi per l'inchiostro faceva già temere la figuraccia, quando qualcuno del marketing ha avuto l'idea di spacciare le copie sbiancate come copertine variant.
Bravi! ?
Un video
Non avevo voglia di fare una recensione come le precedenti, così ho unito l'utile al dilettevole ed ho fatto un video di presentazione.
Spero che ti piaccia e ti faccia venire voglia di leggere Samuel Stern.
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