Fantasy & Science Fiction: il fantastico necessario

Fantasy & Science Fiction è una collana di fantascienza pubblicata in edicola da Elara Libri. È tornata sui banchi dei giornalai dopo essere sparita per qualche anno. Ce n'era un gran bisogno

Volto di giovane donna, semicoperto da un cappuccio di tela di sacco

Mi rendo conto che mi accingo a scrivere questa recensione mosso da un senso di urgenza assoluta e che ciò non è mai un buon segno. Vuol dire che sono coinvolto emotivamente e che quindi è facile che la mia obiettività venga compromessa, per quanto possa essere obiettivo un recensore che dichiara apertamente di scrivere recensioni molto personali.

L'urgenza è dovuta non solo al piacere di parlare di una pubblicazione che tratta di narrativa fantastica e fantascientifica, ma anche dal timore che, in un mercato non certo favorevole come quello di oggi, scompaia di nuovo dalle edicole. E che perciò devo aiutarne, come posso, la diffusione.

Come dicevo, il coinvolgimento personale e l'urgenza di un obiettivo sono due pessime premesse per fare una recensione. Ma accetto la sfida.

Che cos'è Fantasy & Science Fiction

Fantasy & Science Fiction è formalmente una rivista diffusa in edicola, ma è pubblicata in formato libro brossurato (come i gialli Mondadori, ad esempio). In più, con la sua copertina plastificata fa la sua dignitosa figura nella libreria.

Scaffale di libreria con tutti i numeri di Fantasy & Science FictionClicca per ingrandire

Pubblicata da Elara Srl (ma conosciuta come Elara Libri), è l'edizione italiana della rivista omonima, un tempo chiamata The Magazine of Fantasy and Science Fiction. La rivista madre è una tra le più longeve al mondo, visto che è pubblicata ininterrottamente dal 1949; è raggiungibile alla pagina web https://www.sfsite.com/fsf/.

La home page del sito madre, in ingleseClicca per ingrandire

La storia editoriale (finora)

Non è la prima volta che un'edizione italiana compare nelle edicole, ma in questo mio articolo mi riferisco esclusivamente all'edizione attuale, pubblicata da Elara. Il primo numero è uscito nel giugno 2013, con periodicità mensile. Le uscite sono state abbastanza regolari solo per il primo anno; poi l'arrivo in edicola del nuovo numero era diventato un evento da festeggiare come il ritorno delle piogge nella savana africana dopo una lunga siccità. Successivamente al numero di febbraio/marzo del 2017, Fantasy & Science Fiction è scomparsa dalle edicole; era il numero 17, perciò erano usciti solo diciassette numeri in quasi quattro anni, anziché i previsti quarantacinque.

È tornata nelle edicole con il numero di febbraio/marzo 2021 riprendendo, come se nulla fosse, la numerazione interrotta: perciò la copertina recitava Anno VI, Numero 18. Ciò ha causato un paradosso temporale (anno sesto dopo otto anni?), ma giustificato ampiamente dall'argomento della pubblicazione. La periodicità è passata a bimestrale, anche se nel colophon è riportata sempre come mensile.

I contenuti della rivista

È una rivista, non un libro. Perciò con i suoi racconti offre, ad ogni numero, una varietà di temi e di stili che permettono di godersi il pasto anche se non tutte le portate vengono gradite allo stesso modo.

Ma non solo: la varietà stessa è un valore in sé, perché testimonia approcci diversi, sensibilità diverse, temi diversi. Come si dice in questi casi, apre la mente ad altre realtà.

Uno dei punti di forza della rivista è a mio parere il fatto che pubblica racconti diversi non solo come genere, tema e stile, ma diversi anche per data. Vengono infatti ripubblicati racconti del passato (anche remoto) della letteratura fantastica e fantascientifica. Ciò permette agli estimatori del genere di riassaporare (o di assaporare per la prima volta) modi di narrare del tutto diversi da quelli odierni.

Perché è necessaria

Ho intitolato questo mio articolo Fantasy & Science Fiction: il fantastico necessario. Vorrei chiarire questo punto.

La letteratura fantastica e fantascientifica che preferisco non è quella basata esclusivamente sulla magia di mondi pseudomedievali o sulla tecnologia da viaggi interstellari, ma quella che usa ambientazioni esotiche per parlare della realtà odierna e di ciò che rende umane le persone (nel bene e nel male).

Questo è un vecchio trucco da narratori, usato soprattutto da coloro che vivono in un ambiente dove non si può dire ciò che si vorrebbe dire, per paura di rappresaglie politiche o sociali.

Ma non è solo la paura a muovere questo tipo di narratori: spesso l'ambientazione esotica è ciò che affascina il lettore, ma a un livello più profondo c'è un messaggio umano che va oltre al divertimento e che è colto solo dai lettori disposti a farsi coinvolgere da questi argomenti.

Di esempi illustri se ne possono fare quanti se ne vogliono: dai racconti attribuiti a Omero, alle utopie dei Viaggi di Gulliver o alla Fattoria degli animali e via dicendo. Quei tipi di narrativa che oggi noi chiamiamo fantastica o fantascientifica hanno una marcia in più, perché sono dichiaratamente ambientate in dimensioni fantastiche, vuoi geograficamente vuoi temporalmente.

Il trucco quindi sta nell'attirare l'attenzione del lettore sugli aspetti più appariscenti del racconto (le astronavi, la spada magica o quant'altro) e lasciare che il vero messaggio possa pervadere senza che chi legge se ne accorga. E il bello è che a volte neppure l'autore è conscio di ciò che sta realmente scrivendo!

Comunque, tanto per fare un esempio di ciò che intendo dire, lasciami parlare del racconto Il bazar sotterraneo del Bahrein, di Nadia Afifi, che è stato pubblicato nel numero 20. Mentre sto scrivendo questa recensione si è da poco conclusa la raccolta di firme per il referendum sull'eutanasia legale, ma questo referendum è solo l'evento che fa più clamore di un dubbio sotterraneo che invece prima o poi scuote ognuno di noi. Come affrontiamo la morte? E come affrontiamo la parte terminale della vita? E se gli ultimi anni ci vedono ostaggi di sofferenze e dolori? E se non si tratta di dolori fisici, ma di un senso pervasivo e insistente di inutilità e di solitudine?

Per chi, come me, si trova nell'ultimo terzo di vita sono temi di compagnia quotidiana. E da tempo lo sforzo di vita non è più il raggiungere un obiettivo, ma il vivere sensatamente ogni benedetto giorno in Terra. Può un racconto di fantascienza parlare del senso del fine vita senza fare proclami, senza schierarsi e, soprattutto, senza avere l'aria di parlare di queste cose? Sì, può.

Magari va a finire che un tipo come Isaac Asimov, conosciuto come scrittore di fantascienza e divulgatore scientifico di livello, magari tra cento anni sarà invece ricordato come filosofo, visto ciò che ha scritto (previsto?) riguardo all'allungamento della vita e alla progressiva virtualizzazione dei rapporti umani, all'intelligenza artificiale e ai robot, ai segnali di disgregazione di una società che si credeva incrollabile e via dicendo.

È questa la letteratura fantastica e fantascientifica che mi piace. Ed è per questo che la ritengo assolutamente necessaria, nel mondo di oggi come lo era nel mondo di ieri. Ciò, a sua volta, rende necessaria Fantasy e Science Fiction, l'unica rivista sopravvissuta che propone regolarmente (be'...) in edicola racconti di buon livello.

Cose da migliorare

Leggere Fantasy & Science Fiction mi lascia due sensazioni positive:

  • che il materiale pubblicato è sempre valido
  • che la rivista è confezionata con passione.

Per questi due motivi non rimpiango mai i soldini spesi in edicola.

Ma ci sono cose che, secondo me, andrebbero migliorate.

Innanzi tutto, ci sono troppi refusi, compresi una quantità industriale di doppi spazi. Se alcuni tipi di refuso possono sfuggire al correttore ortografico del PC, i doppi spazi no: basta un cerca e sostituisci ricorsivo per eliminare quest'inestetismo fastidioso. Per quanto riguarda i refusi che possono sfuggire, a volte servirebbe una revisione ulteriore, per rimediare anche a traduzioni non proprio appropriate.

Per carità: oggi in giro si vede di molto peggio, ma dalle cose che mi piacciono molto vorrei la perfezione.

C'è poi una scelta redazionale che assolutamente non condivido. Quella di inserire la punteggiatura della narrazione all'interno del discorso diretto. Faccio prima a fare un esempio... Si trovano forme come

«È molto lontana da casa,» scherza uno di loro.

anziché la forma che secondo me sarebbe più corretta

«È molto lontana da casa», scherza uno di loro.

Quella pausa testimoniata dalla virgola è nella narrazione, non nel discorso diretto. E andrebbe perciò fuori dalle virgolette. Fastidiosissimo...

Ancora: le pagine redazionali della rivista potrebbero essere curate meglio. Nella prima pagina c'è il sommario e il colophon, ma l'indicazione della rivista originale è in ultima pagina, che invece è dedicata ai social e al sito.

L'editoriale in genere presenta i racconti del numero, ma per me è abbastanza inutile: i racconti preferisco leggerli e, semmai, confrontare dopo la mia opinione. Mi piacerebbe molto di più che dopo ogni racconto Armando Corridone (direttore e anima della casa editrice) esponesse i suoi giudizi sul racconto appena letto, riservando l'editoriale a ciò che riguarda la rivista sul suo complesso. In sostanza, ciò che fa (talvolta) nell'editoriale pubblicato sul sito (http://www.elaralibri.it/).

A proposito del sito... Per me, che costruisco professionalmente siti web, è una sofferenza fisica vedere un sito così: di impostazione antidiluviana, non mantenuto, macchinoso (è possibile acquistare gli arretrati, ma per ogni numero si deve fare un ordine: in pratica, se voglio acquistare quattro numeri, devo concludere quattro transazioni) e, soprattutto, non concepito come uno strumento di lavoro.

La home page di Elara LibriClicca per ingrandire

C'è da sbattere la testa contro il muro al pensiero di ciò che si potrebbe fare per promuovere l'attività della casa editrice mediante il sito. Finora ho sofferto in silenzio, ma in questa recensione non potevo tacere ancora...

Ultima cosa che secondo me sarebbe da correggere: manca l'edizione in ebook. Io comprerei quella, come faccio ogni mese con Il Giallo Mondadori Sherlock. Superato lo shock culturale, ormai preferisco di gran lunga usare il mio ebook reader che la carta, al punto che tutti i miei libri li compro in formato elettronico.

Ma da Elara Libri le notizie non sono buone: mi è stato detto che Fantasy & Science Fiction non avrà mai un'edizione in ebook. Me ne farò una ragione.

Come procurarsi la rivista

La rivista va acquistata in edicola, ma trovarla può non essere semplice. Ti conviene perciò prenotarla, mettendoti d'accordo con il tuo giornalaio.

Anche l'acquisto dei numeri arretrati non è agevole. Il numero precedente non è subito disponibile non appena esce quello successivo, ma occorre aspettare che tornino in magazzino le rese. Ciò dipende dal distributore, e ci vuole il suo tempo.

Se, come ho detto in precedenza, il sito web è una fontana di lacrime di dolore, la pagina Facebook (https://www.facebook.com/elaralibri) va un po' meglio. È poco aggiornata anche quella, ma mostra comunque un po' più di vivacità.

La pagina Facebook di Elara LibriClicca per ingrandire

Se vuoi seguire le attività della casa editrice, è attualmente più agevole farlo da Facebook (orrore!).

In conclusione

Nonostante gli orrori e i dolori, Fantasy & Science Fiction è un bene prezioso, che va apprezzato e supportato. Perciò mi espongo: cercala in edicola e lasciati condurre per mano nei suoi mondi.

Non credo che te ne pentirai. Ma, nel caso, scrivimi un commento e spiegami perché mi sono sbagliato.

 

 

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